
«Petaloso». Mai sentita questa parola? Probabilmente no, a meno che non vi chiamiate Matteo, o non siate un suo compagno di classe o la sua maestra. Alle scuole elementari Marchesi di Copparo, in provincia di Ferrara, da oggi questo termine — inventato da un bambino di terza elementare — fa parte del vocabolario approvato dell’Accademia della Crusca, visto il riconoscimento che l’accademia fiorentina ha dato allo studente. Tutto è nato da un lavoro sugli aggettivi. Il piccolo ha utilizzato la parola come aggettivo per descrivere un fiore. La maestra Margherita Aurora, incuriosita e divertita, ha deciso di inviare il nuovo lemma all’Accademia della Crusca per una valutazione, e la Crusca ha risposto.
«Caro Matteo – scrive Maria Cristina Torchia, della redazione Consulenza linguistica – la parola che hai inventato è una parola ben formata e potrebbe essere usata in italiano come sono usate parole formate nello stesso modo». Alcuni esempi? Peloso (pelo + oso) o coraggioso (coraggio + oso). Una bella soddisfazione, anche per l’insegnante, che ha spiegato: «Per me vale come mille lezioni di italiano. Grazie al mio piccolo inventore Matteo».
«Perché entri in un vocabolario, bisogna che la usino tante persone»
«La tua parola è bella e chiara», continua la Crusca che spiega come fa una parola ad entrare nel vocabolario. «Bisogna che la parola nuova non sia conosciuta e usata solo da chi l’ha inventata, ma che la usino tante persone e tante persone la capiscano. Se riuscirai a diffondere la tua parola fra tante persone e tante persone in Italia cominceranno a scrivere e dire “Com’è petaloso questo fiore!” o, come suggerisci tu, “le margherite sono fiori petalosi, mentre i papaveri non sono molto petalosi”, ecco, allora petaloso sarà diventata una parola dell’italiano, perché gli italiani la conoscono e la usano». E non sarebbe neppure la prima volta, conclude la Crusca, suggerendo (anche alla maestra) la lettura del libro Drilla di Andrew Clemens: «Racconta proprio una storia come la tua, la storia di un bambino che inventa una parola e cerca di farla entrare nel vocabolario». E allora, per dare una mano nell’impresa, su Twitter è stato lanciato l’hashtag #petaloso già condiviso da migliaia di persone.
Anche CusenzaMarmi aderisce all’iniziativa e condivide con il web la foto di un pannello in marmo “petaloso”, realizzato dalle sapienti mani dei nostri scultori e intarsiato con pietre policrome, usato come rivestimento di una parete di un bagno prestigioso e lussuoso.