Grigio Billiemi

Il grigio billiemi è un marmo storico palermitano il cui utilizzo risale già al 1600
Lo si può apprezzare girando tra i vari monumenti della città e della Sicilia.
Monoliti Maestosi

Il cantiere della chiesa di S. Giuseppe dei Teatini, nei primi del 1600, fu determinante per la “consacrazione” del Billiemi: le otto colonne giganti – alte 40 palmi (circa 10 metri) – a sostegno della crociera e commissionate nel 1619 furono «i più grandi monoliti lapidei realizzati in Sicilia in Età moderna»

Seguirono altre chiese imponenti, come San Domenico o San Francesco Saverio, e magnifici chiostriPalermo era ormai un trionfo di Billiemi.

Corsa verso la magnificenza

E non era ancora tutto: poiché presentava alta impermeabilità, si comprese che l’utilizzo fosse perfetto anche per l’esterno.

Il grigio billiemi dunque permise agli architetti siciliani di pensare e creare nuove possibilità, fu una rincorsa a costruzioni sempre più maestose e complesse. Permise alla città di crescere in magnificenza. Fu una pietra che fece osare di più!

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grigio billiemi bagno lavabo

Il grigio Billiemi o billemi è un marmo siciliano e presenta una colorazione grigio scuro.
Il grigio di Billiemi è più propriamente una breccia calcarea costituita da clasti angolosi di taglia grossolana immersi in una matrice fine che può mostrare colorazione variabile. Tali clasti derivano dalla frammentazione di una “scogliera a spugne” del triassico superiore (c.ca 200 milioni di anni fa). La loro angolosità e l’adattabilità dei margini testimonia un limitato trasporto del materiale litico frammentato. Movimenti tettonici distensivi hanno provocato infatti l’abbassamento di interi settori della scogliera i cui elementi rimasero praticamente in situ, mentre tra essi s’infiltrava un sedimento sottile in ambiente di mare più profondo.

In altre parole quindi le brecce sono un tipo di pietra sedimentaria composta da parti più grosse, che vengono poi riempite da materiale più fine: si provi ad immaginare dei sassi messi dentro un pozzo e che poi una colata di fango riempia questo pozzo, la fossilizzazione di questi elementi creerebbe per l’appunto una breccia!

Le caratteristiche tessiturali, la presenza di fossili, le matrici diversamente colorate e le venature determinano considerevoli variazioni nell’aspetto del grigio di Billiemi, persino in una stessa lastra! Processi di ossidazione della pirite (FeS2), fase responsabile della colorazione scura, hanno portato alla formazione di idrossidi e ossidi di ferro, che caratterizzano la componente sottile della roccia il che comportano intrusoni nel grigio, più o meno evidenti, con colorazioni gialle e rosse.

In tempi più moderni, a testimonianza dell’eternità del Grigio di Billiemi, due sono le espressioni di utilizzo clamorose. La prima deve ad Ernesto Basile l’esaltazione della duttilità della pietra. Prima di lui, nessuno l’aveva cesellata in linee sottili, addirittura scultorei. Nella realizzazione di villa Igea, il Maestro del Liberty dona al Grigio eleganza, raffinatezza, persino voluttuosità. Come una donna che scopra la propria sensualità! Ben diversa cosa, la seconda espressione del nostro calcare che caratterizzò l’architettura razionalista del periodo fascista. Protagonista assoluto, servì a dimostrare forza, potenza, grandiosità. Una sorta di ritorno agli inizi maestosi, sebbene con “filosofia” prepotentemente diversa. Ne avrete idea osservando le colonne del Palazzo delle Poste o l’austerità della Casa del Mutilato

Oggi la maggior parte del mercato si concentra sulla produzione di lastre e mattoni per pavimentazioni, vista la crescente richiesta di marmi grigi per arredare ambienti dal design moderno. Non mancano però le richieste di colonne, vasche e fontane in grigio billiemi, che noi della CusenzaMarmi realizziamo sempre con la massima cura.

Piazza Pretoria a Palermo

Sfinge in grigio billiemi